Fia e Liberty si giocano la credibilità sul caso Mercedes per il 2026

Il Mondiale deve ancora cominciare, anzi il 2026 deve ancora cominciare, e la Formula 1 è già in pieno sbattimento regolamentare dopo che tre squadre avrebbero scritto alla FIA per sapere se il disegno della camera di combustione del motore 2026 di Mercedes è legale oppure no, visto che a caldo sarebbe stato in grado di riproporre il rapporto di compressione di 18:1 che, invece, con le nuove norme a freddo è stato ridotto a 16:1. 

Le solito zone grigie del regolamento, quelle che ci saranno sempre fin che l’uomo potrà usare il suo ingegno. Ogni squadra ha dedicine e decine di ingegneri che lavorano apposta per quello, per trovare il vantaggio che possa permettere al loto team di vincere, possibilmente di stravincere. Senza necessariamente trovare una via illegale per farlo. Non stiamo parlando di doping, ma di ingegno che in qualche occasione porta a delle interptetazioni estreme del regolamento.

Da un po’ di mesi si sussurrava di un vantaggio Mercedes sulle power unit 26. Adesso si è anche scoperto qual era la furbata che potrebbe permettere ai motorizzati Mercedes di fare un campionato a parte. Come lo siano venuti a sapere gli avversari resta un mistero, anche se il travaso di ingegneri da un team all’altro, può aver provocato delle fughe di notizie. Ci sarebbe poi la misteriosa intrusione notturna a Viry-Chatillon, sede motorostica dell’Alpine che da mesi ha ricevuto i parametri delle power unit Mercedes, visto che ci ha dovuto costruire a minoposto attorno. Un ingrediente in più attorno allla nuova Spy Story della F1.

A questo punto tocca alla Fia e a Liberty intervenire. Permettere alla Mercedes di usare i suoi motori e poi giudicarli irregolari dal 2027 farebbe perdere di credibilità il campionato. Serve una soluzione corretta che garantisca la regolarità della nuova stagione. Il compromesso di cui si sussurra sarebbe una soluzione schifosa a dir poco. Che il problema esista è un dato di fatto visto che ci sono già state due-tre riunioni d’emergenza sull’argomento. Non si potrà uscirne senza un comunicato che spieghi esattamente la soluzione adottata.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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